Gli auguri di Pasqua del Rettore, don Andrea Cattaneo

Carissimi, il messaggio pasquale insegna a ogni uomo, credente o no, la convenienza di “sperare contro ogni speranza!”.
I discepoli ai piedi della croce, il Venerdì Santo hanno perso ogni speranza, hanno visto sfumare ogni loro sogno, progetto e desiderio. Tutto era confitto a quella croce! Il loro futuro inchiodato a quel legno! Ma ai pedi della croce vi è anche la Madre che nel profondo dolore medita, accoglie e spera. E’ la sua speranza, contro ogni speranza, contro ogni logia e ogni ragionamento umano e razionale a donarle la forza di vivere il giorno del profondo dolore ai piedi della croce e di attendere nel silenzio orante nella lunga notte dopo la morte del suo amato figlio. 
È la speranza che si trasforma in pieno atto di fede nella promessa di suo figlio: “il terzo giorno sarò risorto” che le dona la forza di non rassegnarsi.
Una speranza che il mattino di Pasqua si trasforma in una certezza: egli è vivo ed ha vinto il male e la morte!
Maria non si rassegna, sa accettare il fallimento momentaneo e fa di esso l’occasione di slancio per continuare a sperare.  
In questa Pasqua il Risorto Vi doni la grazia di imparare ad accettare e accogliere i momenti di fallimento, di sconfitta vivendoli nella consapevolezza che questa accettazione sostenuta con la fede si trasforma nel terreno fecondo della speranza. 
In questa Pasqua vogliamo gridare il nostro “no” a chi fa di tutto per evitare ai più giovani l’esperienza edificante e fortificante della sconfitta. 
In questa Pasqua vogliamo gridare il nostro “no” a chi pretende solo che siano rispettati i suoi diritti senza passare prima dalla fatica di assolvere ai doveri.
La posta in gioco è alta: dobbiamo formare le nuove generazioni ad affrontare la fatica e la delusione perché siano capaci di scelte coraggiose per il loro futuro.
La Pasqua ci insegna che accettare l’apparente sconfitta è il presupposto per vincere ogni limite. Chi non accetta la fatica e la prova come possibilità feconda e conveniente non gusterà mai la gioia della Pasqua. 
Coraggio! 
Smettiamo la veste del lamento, deponiamo le armi delle battaglie inutili, torniamo a sperare passando attraverso l’impegno e la fatica quotidiana come facevano i nostri padri. 
La Pasqua vi rinfranchi nella certezza che è “conveniente sperare contro ogni speranza” e vi renda “Uomini Pasquali”: uomini speranzosi non ideologici, ma realisti in un futuro migliore!

Mentre rinnovo i miei cordiali auguri, 
invoco su di Voi la Benedizione del Risorto.

Don Andrea, Rettore
 
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